domenica 31 ottobre 2010

Veronica che non volle farsi First Lady

La Repubblica di oggi dedica un articolo, inevitabilmente, a Veronica Lario, una presenza che aleggia di continuo ad ogni blitz scandalistico che coinvolge il suo, quasi ex, marito Silvio Berlusconi.
Nell'articolo si legge che "la signora non ha nulla da dire. Ha deciso di attenersi al riserbo più assoluto e chiede che questa sua scelta venga rispettata". Non parlerà, è inutile insistere. "In fondo - dicono -, ha già detto tutto in almeno tre occasioni. Non sta certo a lei difendere il prestigio e la dignità del Paese. Fino a prova contraria esiste una volontà popolare".
E si ricordano queste tre occasioni:
1) la lettera mandata alla stessa "Repubblica" e pubblicata il 31 gennaio 2007, qualche giorno dopo la battuta rivolta a Mara Carfagna da Berlusconi durante la premiazione dei Telegatti: "Se non fossi già sposato ti sposerei subito e con te andrei ovunque", Veronica Lario scrisse "Sono affermazioni che interpreto lesive della mia dignità e che per l'età, il ruolo politico e sociale, il contesto familiare (due figli dal primo matrimonio e tre figli dal secondo) della persona da cui provengono, non possono essere ridotte a scherzose esternazioni".

2) un comunicato inviato all'Ansa alla fine di aprile del 2009, dopo la festa per Noemi a Casoria. È la denuncia del "ciarpame" politico: "Voglio che sia chiaro che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire. (...) Qualcuno ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell'imperatore. Condivido, quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere".

3) la lettera al Corriere della Sera del 3maggio 2009 con la quale annuncia il divorzio: "La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni. Io ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene".

Lungi dal santificare la Lario, ci sembra doveroso a questo punto (un punto in cui i precedenti casi Noemi e D'Addario non possono essere piu considerati solo frutto di invenzioni o complotti), fare alcune considerazioni, anche perché gli Italiani  troppo facili al giudizio affrettato, al gesto punitivo ("ben le sta"), spesso di memoria corta e in fondo di cultura ancora maschilista, a nostro giudizio han dimenticato troppo in fretta o forse mai preso seriamente in considerazione queste affermazioni, che poi celavano molto di più, lasciandosi fuorviare dal più lampante aspetto alla "anche i ricchi piangono".
Una donna che per decenni è stata accanto ad un uomo cosi potente, un uomo che ha costruito eccezionali fortune, un uomo coinvolto in numerosi scandali giudiziari, avrebbe avuto al suo arco frecce ben più letali da usare a scopo di vendetta. Perché avrebbe dovuto limitarsi a pubbliche lamentele ed invettive da moglie tradita se non fosse stato quello, l'indignazione, e null'altro a muovere il suo sfogo?
E a chi banalmente (si sa anche ad essere cattivelli ci vuole cervello) titolava VERONICA VELINA INGRATA, rispondiamo: primo, velina la Lario non lo è stata, e secondo, dov'è scritto che un matrimonio con un uomo ricco sia universalmente un matrimonio di interesse? La Storia è piena di mantenute e favorite che han ottenuto vantaggi economici ben piu solidi di mogli ufficiali. Per un' arrivista il matrimonio non sempre è una tappa obbligata, idem per un'arrampicatrice sociale (la Lario poi che in società si è vista ben poco e soprattutto a partire dai primi anni '90 quando cominciò l'ascesa politica del marito). E infine, a quale fazione politica opposta potrebbe mai servire un'alleata cosi potente, se fa del silenzio la sua linea di condotta?
A noi sembra che in realtà fosse tutto già scritto e chiaro da anni. Veronica Lario ha scelto dall'inizio di non interpretare il ruolo della First Lady, lei che pure attrice lo era stata, forse perché della politica italiana non comprende le danze. Bunga bunga compreso.

venerdì 29 ottobre 2010

Il Futuro Del Bunga

È andata. Abbiamo il nostro nuovo tormentone. Nostro perché sarà difficile non parlarne o solamente citarlo, anche per quelli di noi più raffinati, più distaccati o meno informati. Liberarsene sarà invece difficile per tutti, tanto ne saremo coinvolti, protagonisti o testimoni di continue discussioni sul Bunga Bunga.
Delle nuove rivelazioni sulla vita privata del premier Silvio Berlusconi e/o della cricca di personaggi che gli gravita intorno, inutile dirlo, non ne sentivamo la necessità (ah signora Lario, se almeno lei ci avesse detto tutto e anche di più a suo tempo, avrebbe appagato in una volta sola le nostre esigenze voyeuristiche e pettegole), in fondo ci siamo appena abituati all'idea di non possedere una Casa a Montecarlo né un lettone alla Putin.
Quale sarà il futuro, che poi è anche il suo presente, del bunga bunga è presto detto.
Lo ritroveremo su linee di abbigliamento e accessori , t-shirt e cappellini, magari mutande ma anche tazze e tazzine, orologi e bracciali. Uno, due, tre dj comporranno dance remixes appositi per divertire il popolo della notte nelle disco. Qualcuno inventerà una danza dalle movenze sceme e pacchiane, magari spacciandola per antica e tribale. Un trionfo per le suonerie dei cellulari. Tv, quotidiani, gossip magazines e riviste ci intratterranno con tutte le rivelazioni del caso che verranno fuori dai verbali di inchiesta. Qualche programma in salsa culturale ci ricorderà che il termine bunga si lega all'aneddoto raccontato anche da Repubblica in questi giorni ("Un gruppo di giovani ragazzi inglesi, tra i quali la scrittrice Virginia Woolf, che nel 1910 si travestirono da nobili abissini e si fecero ricevere con un cerimoniale a bordo della H.M.S. Dreadnought, la più potente nave da battaglia della marina britannica. A ogni meraviglia mostrata con orgoglio dai militari britannici, i giovani rispondevano con la parola bunga bunga").
Magari una ditta floreale si chiamerà così (il bunga è un fiore simile alla zinnia caratteristico dell'isola di Bali e zone limitrofe) e chissà quanti altri prodotti verranno fuori con lo stesso nome (un cioccolato al peperoncino?) E i buontemponi arricchiranno youtube con video parodie più o meno riuscite.
Ma secondo l’Urban dictionary, dizionario degli slang e dei neologismi, questa parolina dal suono buffo che rischia di finire persino sulla bocca dei più piccini avrebbe un significato di sconvolgente crudezza che ne ribalta la comica onomatopea: “Savagely brutal anal gang-rape”, una pratica punitiva di stupro in uso presso alcune tribù africane. Lo sapeva bene il  premier che ci ha costruito su una barzelletta contro i suoi avversari politici.
Ecco, noi speriamo che gli italiani che si ricorderanno del vero significato del bungabunga, che è poi quello che l'intero affaire Ruby lascia sottendere ovvero il SESSO non finiscano anche in questa possibile trappola di una società edonista dedita al consumismo. Che ripudino l'aspetto violento e orgiastico e tengano per la loro intimità l'unico aspetto spontaneamente appagante del sesso.Quello di essere GRATIS.

giovedì 28 ottobre 2010

Vendola, il Candido candidato

Sarà di Nichi Vendola la leadership della coalizione di sinistra nei mesi a venire? E' lui l'uomo giusto per battere Silvio Berlusconi candidato premier (età ed acciacchi permettendo ) del centrodestra alle prossime elezioni politiche? Può darsi, ma allo stato attuale la sua sarebbe un'eventuale vittoria giocata sul filo di lana.
Di belle parole gli italiani ne hanno sentite tante nell'ultimo secolo, dalla terra ai lavoratori al milione di posti di lavoro. E se i discorsi tenuti da Vendola a Firenze nei giorni del SEI, primo congresso di Sinistra Ecologia e Libertà, sono programmatici allora davvero restano solo le belle parole. Un déjà vu appassionato ma a tratti irritante.
Come se Pasolini, travestito da Peron (Evita eh, quella sì che riuscirebbe a battere Berlusconi, sul suo stesso terreno della politica-fiction ) parlasse ai descamisados.
Mesi fa Vendola espresse il suo desiderio di essere l'Obama italiano.
Epperò Obama la carta del nuovo poteva giocaserla davvero, il primo presidente black alla Casa Bianca, il suo yes we can (opera del 27enne Jon Favreau ) così banale eppure così efficace che solo negli States, dove fallire non è una vergogna ma un merito per aver tentato, puo funzionare.
Vendola è in politica da decenni e le frasi memorabili dei suoi recenti interventi suonano più o meno così: "Io sono innamorato di quel povero Cristo che finisce in croce, e che racconta una storia che mi incanta, per una ragione che riguarda anche la politica: ci aiuta a immaginare che il potere non è figlio di una volontà del cielo, ma è figlio di una storia fatta di segni''.
"Tra le tante cose che caratterizzano il berlusconismo, c'è questo ideale della bellezza che vuole andare al di là del tempo, che vede uomini e donne comportarsi da patetici semidei. Noi abbiamo bisogno di liberarci da questi olimpi pacchiani, sempre in bilico tra Dioniso e Apicella". "La bellezza è quella che viene ferita dal turbocapitalismo. La bellezza è nello sguardo dei bambini, nella vita che vuole essere tutelata e non mercificata. Noi ci battiamo per un mondo e un'Italia diversi".
Bravo Nichi, siamo d'accordo, ma tutta questa summa di ideali etici ed estetici che, diciamocelo, non dovrebbero neppure essere messi in discussione né puntualmente ostentati ai comizi, cosa ha a che fare con le tasche degli italiani? Come risolve la crisi economica? Come argina l'avanzata della nuova povertà? Come ridà dignita vera, e cioè lavorativa, meritocratica ed economica agli italiani, sempre piu impegnati in una corsa alla sopravvivenza ma ormai a debito di ossigeno?
Ce lo dica e avremo qualcosa da insegnare anche agli speech writers di Obama. E non è poco.

lunedì 25 ottobre 2010

ANTEPRIMA ' Il sogno di Gennaro'

Mercoledì 27 Ottobre 2010, alle ore 19:00 (e, a seguire, alle 20.00) al Cinema La Perla di Napoli sarà possibile assistere alla prima (doppia) visione dell'atteso " Il sogno di Gennaro", short movie scritto e diretto da Antonio Manco Gonzales. Presenti in sala il regista, gli attori, i protagonisti e la stampa.
La storia narrata è quella di “Gennaro, un meccanico-saldatore del centro storico di Napoli. Una vincita da migliaia di euro al lotto, ottenuta grazie all’interpretazione di un suo sogno da parte del collega Ciro (accanito cabalista), gli fornisce la possibilità di realizzare il suo più grande desiderio: conquistare Anna, la ragazza di cui è innamorato da una vita. Gennaro ancora lo ignora, ma la forza dei sogni può regalare emozioni inaspettate…"
Curiosità: il protagonista Gaetano Guida nella realtà è un carrozziere napoletano che ha la sua officina nei quartieri spagnoli della città. Prima di questa esperienza da protagonista non ha mai recitato in vita sua.
Antonio Manco Gonzales, il giovane regista, ha trascorso gli ultimi 5 anni in Spagna e Argentina, dove ha realizzato documentari di denuncia e il suo primo cortometraggio di fiction. L'anteprima del 27 Ottobre a Napoli è l'occasione per lui di confermare le attese della vigilia, e per tutti noi di sperare ancora nel ritorno di una nouvelle vague napoletana, avvistata l'ultima volta ormai vent'anni fa.
Info  http://www.ilsognodigennaro.com/

giovedì 21 ottobre 2010

Toni Servillo: una certezza per Incerti registi

Ehh, se non ci fosse Toni Servillo bisognerebbe inventarlo. Perché l’attore di “Gomorra”, “Il Divo” e altri successi di pubblico e critica, è ormai una garanzia in termini di performance e carisma e i registi italiani se lo contenderanno ancora per un po’. Stiano attenti però a non giocarsi male questa carta mentre sono lì seduti al tavolo con gli sceneggiatori. Perché il dubbio che si fa strada in noi spettatori di “Gorbaciof”, sesta regia del napoletano Stefano Incerti, è che il peso del film si regga in definitiva tutto sulle spalle del suo protagonista, a causa di una narrazione che lascia ben poco spazio a slanci di originalità e di densità emotiva e un po’ troppo a una sgradevole sensazione di déjà vu. Tutt’altro che deprecabile è la scelta di ridurre i dialoghi all’osso e lasciare che a parlare, per così dire, siano i volti, gli ambienti, i rumori (primo fra tutti, il fruscio delle banconote); ma poi il reiterarsi degli stessi gesti, delle stesse azioni che il solitario, scontroso e spiccio ragioniere di Poggioreale compie nella sua grigia quotidianità, più che enfatizzare la banale tragicità (o la tragica banalità) del suo destino in agguato, finisce semplicemente per annoiare, per scoraggiare l’interesse negli sviluppi di una vicenda che neanche la liaison con la bella cinesina riesce a risollevare più di tanto. I due sognano di volare via lontano, ma la coppia Servillo-Yang Mi non decolla, in tutti i sensi: lei sta lì, deliziosa e fuori luogo come un souvenir esotico preso in prestito da certa calligrafica cinematografia orientale. Insomma, “Gorbaciof” ha qualche pretesa autoriale e in sostanza passa come un compito svolto diligentemente. Ma, per sua sfortuna, è stato preceduto da un certo film di Paolo Sorrentino con cui, come è stato da più parti rilevato, ha forti debiti e punti di contatto, oltre ad avere lo stesso protagonista. Altro stile, lì, altra visionarietà, alt(r)o senso del ritmo.

mercoledì 20 ottobre 2010

Sesto by-pass per Berlusconi?

Da Montecitorio a Palazzo Grazioli, è piu di un sussurro.
Il presidente del consiglio italiano, Silvio Berlusconi sarebbe stato sottoposto ad un intervento chirurgico di by-pass aorto-coronarico e non, o almeno non solo, a quello per curare una tendinite alla mano sinistra. Questo giustificherebbe la sua assenza dalla scena pubblica da circa 10 giorni.
Secondo fonti anonime sarebbe il sesto intervento al cuore per il premier. L'Italia tutta augura al presidente ciò che augura anche a se stessa: tornare al piu presto in buono stato di salute.

giovedì 14 ottobre 2010

Tiziano, ci fai o ci sei?

Il recente coming out di Tiziano Ferro nell'intervista a Vanity Fair è stato salutato con apprezzamento quasi unanime. Procedendo piu o meno con un tono sentimental-esistenziale, il cantante ammette e rivela che le voci ricorrenti sulla sua omosessualità " mi facevano una tale rabbia. Non perché non volessi passare per gay, ma perché la verità è che un fidanzato avrei voluto avercelo. E, invece, non avevo nessuno. Perché? Perché avrei dovuto vivere una doppia vita e io non ne sono capace ". Puntuali sono arrivate le rivelazioni di un ex fidanzato di Tiziano, quasi a voler smentire la romantica solitudine di cui il nostro si fa paladino. Daniel Derio, modello messicano, sostiene di aver conosciuto Ferro nel 2009 e di aver avuto con lui una storia di otto mesi terminata a causa dell' infedeltà dell'italiano.
Noi di Occhioxdente aggiungiamo che, se è vero che le voci sull'omosessualità del cantante girano da anni, come lui stesso ammette, è altrettanto vero che i nomi dei suoi presunti fidanzati erano sussurrati nell'ambiente dello spettacolo già nel lontano 2004. Il direttore di una rete tv, per esempio, o un collega cantante al quale pare fosse dedicata  la strofa "Paola oh Paola"  nella canzone "Rosso Relativo". Forse dovremmo riassumere l'intera intervista con un'altra frase che Ferro pronuncia: "Non ho la presunzione di salvare nessuno, ma se il mio libro potesse aiutare qualcuno a evitare di perdere tutti gli anni che ho buttato via io, sarei felice ". Il riferimento è al libro "Trent’anni e una chiacchierata con papà", in uscita il 20 ottobre per Kowalski, scritto dal cantante medesimo. Forse nel libro troveremo rivelazioni maggiori (in fondo è un libro in cui racconta se stesso, no?), forse ritroveremo Daniel e gli altri. O forse no. Ciò che non vorremmo mai trovare però è l'ennesima presa in giro di un pubblico pagante.
Chiariamoci, nessuno chiede a nessuno di rivelare la sua sessualità, sarebbe però opportuno che gli artisti gay, se e quando parlano della loro, lo facciano sinceramente e fino in fondo, e non come degli alieni capitati per caso su un pianeta popolato di soli maschi, costretti a far di necessità virtù.

mercoledì 13 ottobre 2010

Musica: tornano i Negramaro

Parte dal web il rilancio dei Negramaro. A più di tre anni di distanza dal loro ultimo disco, la band ha concesso in anteprima per YouTube l'ascolto della loro nuova musica. L'uscita del nuovo album su etichetta Sugar è prevista per il 16 Novembre. Inoltre secondo il sito ufficiale dei Negramaro "il videoclip del primo singolo estratto è stato girato, per la prima volta nella storia della musica, direttamente in 3D in stereoscopia". Nel frattempo il leader del gruppo Giuliano Sangiorgi ha anche composto due canzoni per Patty Pravo, che uscirà prossimamente con un nuovo CD di inediti probabilmente per la Universal.





Milva, Oxa e Amoroso: tre donne intorno al cuore

Alessandra Amoroso ed Anna Oxa dominano le classifiche di vendita dei cd musicali in Italia, ma la vera sorpresa è Milva.
Con il suo terzo album "Il mondo in un secondo", Alessandra Amoroso si avvia a bissare il grande successo di pubblico del precedente "Senza Nuvole". Undici canzoni di cui 2 in inglese, con " il mondo" Alessandra conferma il suo attuale status artistico: bella voce, testi non all'altezza.

"Proxima" di Anna Oxa segna un ritorno importante dopo 4 anni di assenza, un lavoro certosino, studiato, molto atteso. Ricco di collaborazioni importanti (Ivano Fossati per il singolo di lancio "Tutto l'amore intorno" e poi Pacifico e Baustelle) il disco risente di una certa monotonia nei temi musicali e non solo. Eppure "la ricerca" era ed è nelle intenzioni della cantante il manifesto di questo lavoro. Forse che la ricerca della ricerca a tutti i costi termini in un vicolo cieco?
In ogni caso Oxa si conferma padrona del suo mestiere, in barba ai nuovi talenti (che sono tali solo perché le trasmissioni televisive che li lanciano si chiamano talent shows) che spuntano da ogni dove.


Con "Non conosco nessun Patrizio" Milva si riaffaccia al mondo discografico italiano, come non avveniva da anni. Ancora senza alcuna promozione tv, grazie al passaparola, a Franco Battiato, all'annuncio del ritiro della cantante dalle scene live, il disco è la vera sorpresa di fine anno.
La pantera di Goro interpreta ancora (e ancora una volta) in maniera graffiante, intensa, sofferta le sinfonie di Battiato. La consapevolezza di sé e dell'amore finito ("Ieri mia madre mi ha chiesto di te, le ho detto che ti ho cancellato anche dalla lista dei miei nemici" canta Milva nell'unico inedito che dà il titolo all'intero disco), il distacco e l'ironia del poeta siciliano per l'unica cantante italiana conosciuta in tutto il mondo. Un capolavoro.

Processo alla città

Processo alla città

Si parla spesso di "processi televisivi". Una definizione quasi sempre adoperata da politici indignati sottoposti a fuochi di fila di domande e commenti nei talk show. Talvolta però il processo televisivo non è una strenua autodifesa dei propri interessi, un "dagli all'untore" né una farsa costruita a tavolino. Come quando in un giorno di fine settembre abbiamo assistito alla trasmissione tv “Pomeriggio sul 2” che ha affrontato il caso dell'omicidio Teresa Buonocore di Portici, nel napoletano, presente in collegamento il sindaco della città Vincenzo Cuomo. La donna, ricordiamo, era stata probabilmente assassinata per aver testimoniato in un processo per pedofilia, quasi certamente per vendetta. Nonostante un'inchiesta ancora aperta, con indagini tuttora in corso , il buon conduttore e gli ospiti in studio hanno ritenuto opportuno presentare la città di Portici come la Gomorra di saviana memoria: un luogo dove c'è la camorra e quindi non c'è altra causa violenta per morire, neppure difendere i propri figli dall'orrore della pedofilia. Qualcuno si è premurato di affermare in diretta tv che al Nord Italia, a Voghera, a Desenzano Sul Garda, a Trento un omicidio del genere non sarebbe potuto accadere; qualcun altro con gusto, diciamocelo, cinematografico d'altri tempi, ha tirato in ballo Al Capone, secondo lui il mito dei giovani delinquenti napoletani. E forse la chiusura potrebbe essere davvero cinematografica. OcchioxDente suggerisce al regista Luca Miniero di non trascurare nella parte seconda di Benvenuti al Sud, un film di e sui luoghi comuni sul tema dei pregiudizi del Nord verso il Sud e viceversa, l'importanza della televisione, in special modo di quelle trasmissioni che sul piccolo schermo ci assicurano la nostra dose di informazione quotidiana. E di trash.