Sarà di Nichi Vendola la leadership della coalizione di sinistra nei mesi a venire? E' lui l'uomo giusto per battere Silvio Berlusconi candidato premier (età ed acciacchi permettendo ) del centrodestra alle prossime elezioni politiche? Può darsi, ma allo stato attuale la sua sarebbe un'eventuale vittoria giocata sul filo di lana.
Di belle parole gli italiani ne hanno sentite tante nell'ultimo secolo, dalla terra ai lavoratori al milione di posti di lavoro. E se i discorsi tenuti da Vendola a Firenze nei giorni del SEI, primo congresso di Sinistra Ecologia e Libertà, sono programmatici allora davvero restano solo le belle parole. Un déjà vu appassionato ma a tratti irritante.
Come se Pasolini, travestito da Peron (Evita eh, quella sì che riuscirebbe a battere Berlusconi, sul suo stesso terreno della politica-fiction ) parlasse ai descamisados.
Mesi fa Vendola espresse il suo desiderio di essere l'Obama italiano.
Epperò Obama la carta del nuovo poteva giocaserla davvero, il primo presidente black alla Casa Bianca, il suo yes we can (opera del 27enne Jon Favreau ) così banale eppure così efficace che solo negli States, dove fallire non è una vergogna ma un merito per aver tentato, puo funzionare.
Vendola è in politica da decenni e le frasi memorabili dei suoi recenti interventi suonano più o meno così: "Io sono innamorato di quel povero Cristo che finisce in croce, e che racconta una storia che mi incanta, per una ragione che riguarda anche la politica: ci aiuta a immaginare che il potere non è figlio di una volontà del cielo, ma è figlio di una storia fatta di segni''.
"Tra le tante cose che caratterizzano il berlusconismo, c'è questo ideale della bellezza che vuole andare al di là del tempo, che vede uomini e donne comportarsi da patetici semidei. Noi abbiamo bisogno di liberarci da questi olimpi pacchiani, sempre in bilico tra Dioniso e Apicella". "La bellezza è quella che viene ferita dal turbocapitalismo. La bellezza è nello sguardo dei bambini, nella vita che vuole essere tutelata e non mercificata. Noi ci battiamo per un mondo e un'Italia diversi".
Bravo Nichi, siamo d'accordo, ma tutta questa summa di ideali etici ed estetici che, diciamocelo, non dovrebbero neppure essere messi in discussione né puntualmente ostentati ai comizi, cosa ha a che fare con le tasche degli italiani? Come risolve la crisi economica? Come argina l'avanzata della nuova povertà? Come ridà dignita vera, e cioè lavorativa, meritocratica ed economica agli italiani, sempre piu impegnati in una corsa alla sopravvivenza ma ormai a debito di ossigeno?
Ce lo dica e avremo qualcosa da insegnare anche agli speech writers di Obama. E non è poco.
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