Processo alla città
Si parla spesso di "processi televisivi". Una definizione quasi sempre adoperata da politici indignati sottoposti a fuochi di fila di domande e commenti nei talk show. Talvolta però il processo televisivo non è una strenua autodifesa dei propri interessi, un "dagli all'untore" né una farsa costruita a tavolino. Come quando in un giorno di fine settembre abbiamo assistito alla trasmissione tv “Pomeriggio sul 2” che ha affrontato il caso dell'omicidio Teresa Buonocore di Portici, nel napoletano, presente in collegamento il sindaco della città Vincenzo Cuomo. La donna, ricordiamo, era stata probabilmente assassinata per aver testimoniato in un processo per pedofilia, quasi certamente per vendetta. Nonostante un'inchiesta ancora aperta, con indagini tuttora in corso , il buon conduttore e gli ospiti in studio hanno ritenuto opportuno presentare la città di Portici come la Gomorra di saviana memoria: un luogo dove c'è la camorra e quindi non c'è altra causa violenta per morire, neppure difendere i propri figli dall'orrore della pedofilia. Qualcuno si è premurato di affermare in diretta tv che al Nord Italia, a Voghera, a Desenzano Sul Garda, a Trento un omicidio del genere non sarebbe potuto accadere; qualcun altro con gusto, diciamocelo, cinematografico d'altri tempi, ha tirato in ballo Al Capone, secondo lui il mito dei giovani delinquenti napoletani. E forse la chiusura potrebbe essere davvero cinematografica. OcchioxDente suggerisce al regista Luca Miniero di non trascurare nella parte seconda di Benvenuti al Sud, un film di e sui luoghi comuni sul tema dei pregiudizi del Nord verso il Sud e viceversa, l'importanza della televisione, in special modo di quelle trasmissioni che sul piccolo schermo ci assicurano la nostra dose di informazione quotidiana. E di trash.
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